I COLORI DEL SILENZIO - L'Aquila/1991
Opere di Sandro Conti dedicate all'Abruzzo aquilano
dal Corriere d'Abruzzo
Un artista che "esce" da Roma non si può dire sia fuggito. Tuttalpiù l'ha abbandonata "perché - dice Sandro Conti - ho avvertito la necessità di respirare vivendo in mezzo alla natura, diventando parte del territorio per capirlo e per poterlo interpretare".
Si spiega così la presenza di Sandro Conti a Barisciano e il suo continuo girovagare tra i silenzi delle montagne del Gran Sasso. Visitando l'uno dopo l'altro, e soffermandosi ad ammirare territorio, natura e ambiente, tutti quei paesi arroccati alle falde del gigante degli Appennini, Sandro Conti vive una nuova fase di ricerca, ricca di assimilazione, che lo ha portato ad esprimere con Successo sulla tela, "i colori del silenzio" (fino al 28 aprile espone alla Galleria La Madia, in Via Bominaco, 12).
Raggiungerà a fine luglio Tuscania, alla riscoperta del mondo degli Etruschi, proseguendo quella ricerca partita dal Gran Sasso, che gli ha permesso di "vivere" un territorio nel quale il silenzio, il sociale e il collettivo vivono in un insieme armonioso "che mi fa respirare", dice Conti.
Un piccolo mondo antico
da "Il Centro"
I colori del silenzio di Sandro Conti; ovvero un pittore poeta, cantore innamorato dei piccoli paesi dell'Abruzzo aquilano.
Pennello delicato e attento Sandro Conti, che da qualche tempo vive e lavora nel suo laboratorio di Barisciano, dimostra di aver saputo cogliere e riprodurre sulla tela l'anima profonda romantica e pragmatica allo stesso tempo, della nostra gente. I nostri piccoli paesi, quasi tutti sotto le montagne, destinati per la maggior parte all'abbandono, sono ritratti dall'artista nella loro semplice e rude bellezza.
I diversi angoli dei piccoli borghi sotto il Gran Sasso, visti da Conti nel freddo dell'inverno o nella bella stagione, aprono il cuore alla nostalgia di chi in quei paesi ha vissuto (e invano cerca di rinverdire gli anni spensierati dell'adolescenza).
Ecco perchè i quadri di Sandro Conti parlano a tutti noi.
Una visita d'obbligo, dunque, alla bella mostra nella galleria «La Madia» in via Bominaco 12.