CIVILTA' DELLA TERRA - Barisciano/1994 (con Callisto Di Nardo)

Ascoltando i pastori - tecnica mista - 1994

Radici e sviluppo del "mondo" di Barisciano.

a cura di Bruno Campagna  Sindaco di Barisciano

"CIVILTÀ DELLA TERRA": con questo titolo emblematicamente eco­logico nei confronti di più annunciate "civiltà" - dei consumi, delle mac­chine, dell'immagine, etc. - due pittori di Barisciano, Sandro ContiCallisto Di Nardo  ci presentano oggi alcuni loro lavori, recenti e passati.

Ma qui c'è un errore - penserete - perché è vero, "Calistino" a Barisciano c'è nato, ma Sandro Conti proprio no: perché dunque anche lui fra i "pit­tori di Barisciano"?

Perché in loro esiste qualcosa che li accomuna: la loro vocazione artisti­ca innanzi tutto, che và oltre tutte le possibili differenze, di età, di matrici genetiche, di formazione ed esperienze professionali trascorse, di comportamenti apparenti o di situazioni oggettive e personali.

Li accomuna però il loro modo di esprimersi attraverso la pittura, che non ha confini, né patrie, perché "universale".

Sono i temi stessi, i soggetti rappresentati ed espressi sulla tela che, semmai, possono orientare ad un'unione di vedute, ad analizzare un feno­meno in maniera circoscritta e, quando ciò si verifica, allora si raggiunge un'intesa che seppure involontaria determina un vero "sodalizio" artistico.

E proprio la scelta ricorrente e comune dei temi amati dai nostri pittori ci porta a pensare quanto sia profondo e radicato il loro attaccamento per questa Terra, - che già vide operare un illustre pittore: Tiziano Pellicciotti ­- per la gente che la abita, per gli oggetti comuni e gli strumenti di lavoro che tutti i giorni "viviamo".

E' così che l'arte, pur non avendo patrie, può trovare talvolta una propria patria: ed è quella di Barisciano che ha voluto scegliere Conti, la stessa che Callisto ha ricevuto per nascita. Attraverso di essa entrambi possono esprimere liberamente i loro sentimenti e le loro più profonde aspirazioni.

Non spetta a me fare un discorso critico sulle opere pittoriche esposte, ma credo che esse stesse abbiano la capacità di comunicare, di far rivive­re momenti vissuti o miraggi di eventi che forse accadranno; e ciò, since­ramente mi basta.

Vorrei semplicemente invitarvi a guardare i quadri di Callisto Di Nardo e di Sandro Conti cercando di scorgere dentro di loro, pur nelle logiche differenze di stile o di espressione, qualcosa che ci appartiene, sia come patrimonio comune del "mondo" di Barisciano, sia come scintilla nasco­sta di vita personale.