LE PRESENZE DELLA MEMORIA - Castel del Monte/1998
a cura di Mario Basile Sindaco di Castel del Monte
Proporre a Sandro Conti una nuova mostra su Castel del Monte è stato un invito a continuare l'opera iniziata con "La luce di un attimo" del 1990 quando, esponendo i suoi acquerelli, ci portò alla riscoperta del nostro paese sotto una luce nuova e diversa attraverso una pittura da cui traspare l'essenza della gente di montagna.
Ecco allora il borgo, gli scorci, le campagne popolarsi di personaggi, ecco la memoria animarsi di ricordi ed il nostro animo fremere di sensazioni e di intense passioni.
Grazie Sandro per farci rivivere, attraverso i tuoi acquerelli, i momenti, i volti e le situazioni quotidiane che hanno segnato l'esistenza della nostra gente che, con quel modello di vita fatto di cose semplici, povere, di sacrifici ma anche di grandi valori, indica diverse e nuove vie di sviluppo alle nuove generazioni.
Il colore dei ricordi - una mostra di Sandro Conti
a cura di Sandro Marinacci
Mi sono tornati nella mente i giorni caldi della trebbiatura. Me li ero scordati. Erano giorni di sudore per i grandi, il ritmo incalzante del motore della trebbiatrice andava avanti giorno e notte, senza tregua. Bisognava fare in fretta e bene.
Per noi ragazzi però era uno spasso, un divertimento atteso per tutto l'anno; ci si rincorreva sui mucchi di "cama", ci si riempivano naso e orecchie di quella polvere di grano e paglia, si faceva a gara per avere il privilegio di preparare il fil di ferro che doveva servire a legare le "ballette" di paglia.
Chi se li ricordava più quei giochi? Chi li fa più quei giochi!
Io li ho rivisti tutt'a un tratto in un quadro, e ho rivisto, nella mostra che Sandro Conti ha allestito nel mese di agosto a Castel del Monte, anche il San Donato com'era e che ora non c'è più.
Ma che dico mostra, guardare quei dipinti era un correre a ruota libera sull'onda dei ricordi e delle emozioni, e giusto "Le presenze della memoria" era il titolo della rassegna. Sandro Conti, ormai qui di casa, dovrebbe averci abituato alle sorprese, eppure ci stupisce sempre.
Lui non è di Castel del Monte, ma di questo paese si è impadronito il suo pennello.
E dunque, anche stavolta non ha deluso, la sorpresa c'è stata. Il cammino all'indietro che ha saputo ritrarre ha colpito a fondo. Le scene di vita vissuta, gli angoli castellani, le piazzette, le famiglie, gli amici, il lavoro, li trovi tutti nei suoi quadri.
La mostra di Sandro Conti, studiata e realizzata con maestria, è stata come un filo rosso che si è dipanato per gli scorci di Castel del Monte, rincorrendo nella memoria il tempo che fu, povero e difficile (basta come esempio il dipinto che raffigura la partenza dell'emigrante dalla piazza del paese, l'addio alle persone care sotto la neve, l'ultimo abbraccio alla donna del cuore, la corriera che aspetta e che lo porterà via), ma che pure si rimpiange con nostalgia. Forse perché erano gli anni spensierati della fanciullezza.